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I Vicerè 535

sentanti delle idee radicali, quando finì la sua lezione, riappiccò: «Nè la persona rivestita d’una procura abdica ai proprii princìpii per il fatto che esegue la volontà del mandante. Ho sentito lanciare in quest’aula l’accusa di clericalismo contro tutti coloro che voteranno la festa; ma, signori del consiglio, chi può essere così ardito da leggere nelle coscienze? Vogliamo forse tornare ai tempi infausti del Torquemada? Voi sapete che qui seggono uomini d’un patriottismo superiore ad ogni discussione» la piaggeria andava allo zio duca «i quali, votando la festa, non intendono per nulla cancellare tutto un passato che la storia ha scritto a lettere d’oro nei suoi annali imperituri!... Anch’io voterò la festa (formidabile scoppio d’applausi), ma il mio voto non pregiudica i miei principii (nuovi applausi). Dei miei principii sono responsabile dinanzi alla mia coscienza, e con la mia coscienza io non transigo! (benissimo!) Nè io consiglierei mai agli egregi oppositori di transigere con la loro; ma, o signori del consiglio, in quest’aula vi possono essere clericali, cattolici, atei, protestanti.... ebrei.... turchi, se volete (ilarità), e siete proprio sicuri che io non segua la dottrina di Maometto? (nuova ilarità) Ho letto il Corano, che è il Vangelo degli Islamiti, e se davvero esiste il paradiso delle Urì, forse più d’uno fra voi si convertirebbe alla fede ottomana! (scoppio di risa generali) Ma anche un turco, siatene sicuri, se venisse in quest’aula mandato dal nostro popolo che vuole la festa, la voterebbe!... Se io ordino al procuratore che amministra i miei feudi di eseguire un certo lavoro, sarebbe per lo meno curioso che il mio procuratore si rifiutasse, perché ostano i suoi principii! (ilarità, applausi) Se costui si rifiuta, sapete che cosa succede? Io lo mando via! E se noi rifiuteremo la festa, che farà il paese? Eleggerà altri consiglieri che cancelleranno il nostro voto e ristabiliranno l’assegno!»

Oramai ad ogni periodo gli applausi scrosciavano come gragnuola, e quando egli cominciò a dimostrare per quali interessi «legittimi, rispettabili, onesti» tutte le classi