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562 I Vicerè

la famiglia, nè lei stessa che era sua madre e doveva contare bene per qualche cosa, acconsentissero. Quindi se n’era andato ad Augusta; lì si sarebbe persuaso del proprio torto. Pertanto la duchessa era trionfante: l’opera a cui aveva atteso durante tutta la vita si compiva lietamente: il primogenito accasavasi, continuava la razza; il cadetto, dopo ed a causa di quell’amore contrastato, non le avrebbe dato certamente altre inquietudini. Quanto alla principessa, sfolgorava dalla soddisfazione: il matrimonio di Teresina era tutta fatica sua particolare. È vero che la ragazza aveva mostrato una grande arrendevolezza, e per questo ella la baciucchiava ogni quarto d’ora, in presenza della gente; ma i buoni consigli, le ragioni persuasive chi li aveva dati? Lei, per la felicità della sua cara figliuola, per la soddisfazione del marito, per la pace della famiglia!... Anche il principe mostrava una bella ciera, nonostante l’inquietudine ispiratagli dal figliuolo e le tracce della recente malattia. La transazione per l’eredità di don Blasco era stata discreta: la casa a donna Ferdinanda, la rendita al duca, il quale aveva fatto due grossi regali a Lucrezia ed a Chiara; centovent’onze l’anno a Garino; il Cavaliere col nuovo podere — il più grosso e bel boccone — a lui.

Così la pace era generale, e solamente donna Ferdinanda guardava in cagnesco Consalvo per l’apostasia della quale s’era macchiato. Ma Teresa, dopo aver rappattumato il fratello col padre, riprese Consalvo per mano e lo condusse dinanzi alla zia.

— Zia, — disse, Consalvo le vuol baciare la mano.

Egli si chinò subito a prender la zampa rugosa per nascondere il riso che gli solleticava la gola. Quella vecchia che aveva acchiappato senza tanti scrupoli un pezzetto della roba della Chiesa dopo avere sbraitato contro i fedifraghi l’aveva con lui perchè egli, a parole soltanto, aveva mutato politica!... E mentre faceva uno sforzo straordinario sopra sè stesso per avvicinarsi alle labbra la mano di lei, ella la ritraeva, credendo di fargli cosa sgradita, borbottando un freddo: «Va bene,