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I Vicerè 615


Girò il capo per nascondere gli occhi rossi di lacrime. La duchessa singhiozzava.

— Ma perchè ora? — ripetè Consalvo. — Ci sarebbe stato tempo.... Zia, si calmi!... Va bene, va bene; vi ringrazio.... Voi sapete che io non ho certi pregiudizii.... voglio dire che, per me, tutti i figli, maschi o femmine, primogeniti o..... — Scorgendo l’attitudine umiliata, quasi supplice della vecchia, non finì la frase; disse: — Insomma, se Teresa rinunzia al testamento, divideremo ogni cosa egualmente: va bene così?

— Sì, come vuoi....

Teresa, rimasta immobile, con gli occhi chiusi, parve destarsi. — Un’altra cosa, — riprese. — La felice memoria volle pure, nello stesso momento di cruccio.... volle lasciare alla mamma questa casa.... Non è giusto neppure che tu.... l’erede del nome.... il solo del nostro nome, ne esca....

Egli provò una commozione indefinibile: era il piacere di trionfare della volontà del padre, l’orgoglio di poter restare nella casa degli avi, la paura di dovere qualcosa in cambio alla madrigna. Infatti, Teresa continuava:

— La mamma rinunzia alla casa.... prenderà invece un’altra proprietà.... o un compenso in denaro....

— Per me!... — esclamò la principessa Graziella — È lo stesso! Io desidero che tutto si faccia d’accordo, che la famiglia sia sempre unita....

— Però, — continuava Teresa, — non bisogna che neppur lei esca dalla casa di suo marito.... Tu le cederai un quartiere, fino ai suoi mille anni.... La proprietà sarà tua....

Tacque una seconda volta. Pareva che sul punto di morire, con l’anima già lontana dal mondo dettasse le ultime disposizioni per assicurare la pace, il benessere, la felicità di chi restava.

Donna Graziella, sotto l’influenza della generosità e del disinteresse di cui tutti davan prova, per non esser