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Pagina:I Vicerè.djvu/659

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I Vicerè 657

dava di tanto in tanto il segnale di applausi, incorava i fedeli anch’essi accasciati e vinti; si disperava vedendo passare inosservate le bellissime cose dette dall’oratore. Questi parlava da un’ora e mezza, era tutto in sudore, la sua voce s’arrochiva, il braccio destro infranto dal continuo gestire si rifiutava oramai al suo ufficio. Egli continuava tuttavia, deciso ad andare sino in fondo, nonostante la stanchezza propria e del pubblico, perchè si dicesse che aveva parlato due ore difilato. A un tratto alcune seggiole rovesciate dalla gente che scappava fecero un gran fracasso. Tutti si voltarono, temendo un incidente spiacevole, una rissa; l’oratore fu costretto a tacere un momento. Riprendendo a parlare, la voce gli uscì rauca e fioca dalla strozza; non ne poteva più, ma era alla perorazione.

— Queste ed altre riforme io vagheggio; non credo tuttavia di dover abusare della vostra pazienza. — Sospiri di sollievo uscirono dai petti oppressi. — Concittadini! Se voi mi manderete alla Camera, io dedicherò tutto me stesso all’attuazione di questo programma. (Bene! Bravo!). Io non presumo di essere infallibile, perchè non sono nè profeta nè figlio di profeta (Si ride) accoglierò pertanto con lieto animo, anzi soliecito fin da ora i miei concittadini a suggerirmi quelle idee, quelle proposte, quelle iniziative che credono giuste e feconde (Benissimo). Il nostro motto sia: Fiat lux! (Applausi). Luce di scienza, di civiltà, di progresso costante (Scoppio di applausi). Il pensiero della patria stia in cima ai nostri cuori (Approvazioni). La patria nostra è quest’Italia che il pensiero di Dante divinò, e che i nostri padri ci diedero a costo di sangue (Vivissimi applausi). La nostra patria è anche quest’isola benedetta dal sole, dov’ebbe culla il dolce stil novo e donde partirono le più gloriose iniziative (Nuovi applausi). La nostra patria è finalmente questa cara e bella città dove noi tutti formiamo come una sola famiglia (Acclamazioni). Dicesi che i deputati rappresentino la nazione e non i singoli collegi. Ma in che consistono gl’inte-

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