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g.b. della porta e g. grataroli | 7 |
zione, oggetto abborrito dalla potestà visiva. Ma non si ferma qui la penetrante osservazione del nostro autore. Tien calcolo di un’altra fonte di dati utilissimi per giudicar del carattere di un individuo e che furono pure studiati dalla Scuola Lombrosiana. Ha un capitolo il XII del libro IV, intitolato: “Che cosa si può giudicar dalle vesti mal concie e dalle ben ornate e di coloro che si ornano i capelli„. Quantunque il vestir sconcio e mal ornato sia indizio di inferiorità, pure il Della Porta nota come molti uomini d’ingegno per disattenzione, non curino le vesti; e così parla di sè: “Io, se ben nella gioventù fui poco curioso delle vesti, or nella vecchiezza son tanto alieno da questo pensiero che son obbrobrio agli amici, e prima che eschi fuor della porta di casa ho chi miri con diligenza la berretta, cappa, sajo, infin le scarpe che non vada fuori con quelle de’ quali mi servo ne’ studi notturni, che spesso m’è bisogno ritornar dalla metà della strada a casa per rivestirmi„. Non richiama questo punto alla mente le distrazioni degli uomini geniali, e il viaggio in pantoffole dell’Ariosto?
Come pei criminalisti, così pel D.P., l’ornarsi la chioma, l’ungerla con olii, dà indizio di lussuria e codardia.
4. – Nel libro V, G. B. Della Porta, eleva l’analisi, eseguita prima sulle parti, dei varii dati somatici a costituire i diversi tipi caratteristici delle varie entità psicologiche, raggrup-