Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/148

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tutte le altre corti; e tutti que’ politiconi, che ve n’ha di dritti assai, non si può negare, hanno appena immaginato un disegno, che il conte duca te lo ha già indovinato, con quella sua testa, con quelle sue strade coperte, con quei suoi fili tesi da per tutto. Quel pover’uomo del cardinale di Riciliù tenta di qua, fiuta di là, suda, s’ingegna: che è? quando è riuscito a scavare una mina, trova la contrammina già bell’e fatta dal conte duca.....

Sa il cielo quando il podestà avrebbe preso terra; ma don Rodrigo, stimolato anche dalle smorfie del cugino, accennò ad un servo che recasse un certo fiasco.

“Signor podestà,” disse don Rodrigo, “e signori miei; un brindisi al conte duca, e mi sapranno poi dire se il vino sia degno del personaggio.” Il podestà rispose con un inchino, nel quale traspariva un sentimento di riconoscenza particolare, perchè tutto ciò che si faceva o si diceva in onore del conte duca, egli lo riteneva in parte come fatto per sè.

“Viva mill’anni don Gasparo Guzman, conte d’Olivares, duca di san Lucar, gran privato del re don Filippo il grande, nostro