Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/265

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di snighittirsi e di non lasciare in secco la povera donna,

“Reverenda signora,” disse Lucia, “quanto le ha detto mia madre è la pura verità. Il giovane che mi parlava,” e qui si fece di porpora, “lo toglieva io di mia volontà. Mi perdoni se parlo da sfacciata: ma gli è per non lasciar pensar male di mia madre. E quanto a quel signore (Dio gli perdoni!) vorrei piuttosto morire che cadere nelle sue mani. E se ella fa questa carità di metterci al sicuro, giacchè siamo ridotte a far questa faccia di domandare ricovero, e ad incomodare le persone dabbene; ma sia fatta la volontà di Dio; sia certa, signora, che nessuno potrà pregare per lei più di cuore che noi povere donne.”

“A voi credo,” disse la signora con voce raddolcita. “Ma avrò piacere di sentirvi da sola a sola. Non che m’abbisognino altri schiarimenti, nè altri motivi per servire alle premure del padre guardiano,” aggiunse ella tosto rivolgendosi a lui con una compitezza studiata. “Anzi,” continuò, “ci ho già pensato; ed ecco il meglio che per ora mi sovviene di poter fare. La fattora del monastero ha collocata, pochi giorni sono, l’ultima sua figliuola. Queste donne potranno