Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/343

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quello a cui ridice la cosa da tacersi. Ma v’ha degli uomini privilegiati che li contano a centinaia; e quando il segreto è venuto ad uno di questi uomini, i giri divengono sì rapidi e sì moltiplici, che non è più possibile di tener loro dietro. Il nostro autore non ha potuto accertarsi per quante bocche fosse corso il segreto che il Griso aveva ordine di scovare: fatto sta che il buon uomo da cui erano state scortate le donne a Monza, tornando col suo baroccio a Pescarenico sull’ora del vespero, s’abbattè, prima di toccar la soglia di casa, in un amico fidato, al quale raccontò in gran credenza la buona opera che aveva compiuta, e il seguito; e fatto sta che il Griso potè due ore dopo correre al palazzotto a riferire a don Rodrigo che Lucia e sua madre s’erano ricoverate in un convento di Monza, e che Renzo aveva seguitata la sua strada fino a Milano.

Don Rodrigo provò una scelerata allegrezza di quella separazione, e sentì rinascere un po’ di quella scelerata speranza di giungere ai suoi fini. Pensò al modo gran parte della notte, e si alzò di buon mattino con due disegni l’uno fermato, l’altro abbozzato. Il primo era di spedir tosto il Griso a Monza, per aver più chiara contezza di Lucia, e sapere