Pagina:I promessi sposi (1825) I.djvu/79

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fatto bene a venire da me. È un caso chiaro, contemplato in cento gride, e.... tenete, in una grida dell’anno scorso, dell’attuale signor governatore. Adesso adesso, vi faccio vedere e toccar con mano.”

Così dicendo, s’alzò dal suo seggiolone, e cacciò le mani in quel caos di carte, rimescolandole dal sotto in su, come se gittasse biade in uno stajo.

“Dov’è costei? Vieni oltre, vieni oltre. Bisogna aver tante cose alle mani! Ma la debb’esser qui sicuramente, perchè è una grida d’importanza. Ah! ecco, ecco.” La prese, la spiegò, guardò alla data, e fatto un viso ancor più serio, sclamò: “ai 15 di ottobre 1627! Sicuro; è dell’anno passato: grida fresca; son quelle che fanno più paura. Sapete leggere, figliuolo?”

“Qualche cosa, signor dottore.”

“Or bene, venitemi dietro coll’occhio e vedrete.»

E tenendo la grida sciorinata in aria, cominciò a leggere, barbugliando a precipizio in alcuni passi e fermandosi distintamente, con grande espressione, sopra alcuni altri, secondo il bisogno:

Se bene per la grida pubblicata d’ordine del signor Duca di Feria ai 14 di dicem-