Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/18

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E quelli se ne andavano, non tanto perchè fossero contenti dell’acquistato, quanto perchè gli alabardieri e la sbirraglia, stando alla larga da quel tremendo forno delle grucce, comparivano però altrove, in forza bastante a tenere in rispetto quelle picciole truppe di ammutinatelli. Così il trambusto e il concorso andavan sempre crescendo a quel primo malaventurato forno; perchè tutti quelli a cui pizzicavano le mani, e dava il cuore di fare qualche bel fatto, si portavano quivi, dove gli amici erano in forza maggiore, e l’impunità sicura.

A questi termini eran le cose, quando Renzo, terminando, come abbiam detto, di rodere quel suo pane, veniva su pel borgo di porta orientale, e si avviava, senza saperlo, proprio al sito centrale del tumulto. Andava egli, ora spedito, or ritardato dalla folla; e andando, guatava e origliava, per ricavare da quel ronzio confuso di discorsi qualche notizia più positiva dello stato delle cose. Ed ecco a un dipresso le parole che gli venne fatto di rilevare in tutto il viaggio.

“Ora è scoperta,” gridava uno “l’impostura infame di quei birboni, che dicevano che non c’era nè pane, nè farina, nè frumento. Ora si vede la cosa chiara e sincera;