Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/181

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vero, quei colloquii, quelle carezze familiari davano pur qualche conforto a Lucia. Un altro ne trovava nel lavorare di continuo; e pregava sempre che le si desse qualche cosa da fare: anche nel parlatorio portava sempre qualche lavorìo da tener le mani in esercizio: ma, come i pensieri dolorosi si ficcano da per tutto! agucchiando, agucchiando, mestiere al quale prima d’allora ella aveva poco atteso, le veniva ad ogni tratto nell’animo il suo aspo; e dietro all’aspo, quante cose!

Il secondo giovedì, tornò quel messo o un altro, con saluti e incoraggiamenti del padre Cristoforo, e con nuova conferma dello scampo di Renzo. Notizie più positive intorno alla disavventura di questo, nessuna; perchè, come abbiam detto al lettore, il cappuccino le aveva sperate dal suo confratello di Milano, a cui l’aveva raccomandato; e questi rispose di non aver veduto nè lettera nè persona: che uno di fuori era ben venuto al convento a cercar di lui; ma che non lo avendo trovato in casa, se n’era andato, e non era più comparso.

Il terzo giovedì, nessun messo: il che alle donne fu non solo privazione d un conforto desiderato e sperato, ma, come accade per ogni picciola cosa a chi è afflitto e impac-