Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/233

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non la poteva fallare!.... Tanto disse, che la poveretta, punta di gratitudine e di vergogna ad un tempo, si lasciò sfuggir di bocca: “bene; che cosa ho da fare?”

“Andate al convento de’ cappuccini:” e le descrisse la strada di nuovo: “fate chiamare il padre guardiano, ditegli che venga da me tosto tosto; ma che non lasci scorgere a nessuno che sia per mia richiesta.”

“Ma che dirò alla fattora, che non mi ha mai veduta uscire, e mi domanderà dove io sia avviata?”

“Cercate di passare senza esser veduta; e se non vi riesce, ditele che andate alla chiesa tale, dove avete promesso di fare orazione.”

Nuova difficoltà per Lucia, mentire; ma la signora si mostrò di nuovo così accorata delle ripulse, le fece tanta vergogna dell’anteporre un vano scrupolo alla riconoscenza, che la poveretta, stordita più che convinta, e sopra tutto commossa da quelle parole, rispose: “ebbene; vo. Dio mi aiuti!” E si mosse.

Quando Gertrude, che dalla grata la seguiva con l’occhio fisso e torbido, la vide por piede in su la soglia, come sopraffatta da un sentimento irresistibile, mosse le labbra, e disse: “sentite Lucia!”