Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/234

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Questa si rivolse, e ritornò verso la grata. Ma già un altro pensiero, un pensiero avvezzo a predominare, aveva prevalso nella mente sciagurata di Gertrude. Facendo vista di non esser contenta delle istruzioni già date, ella divisò di nuovo a Lucia la strada che doveva tenere; e la congedò dicendo: “fate ogni cosa come v’ho detto, e tornate presto.” Lucia partì.

Passò inosservata la porta del chiostro, prese la via cogli occhi bassi, rasente il muro; trovò colle indicazioni avute e colle proprie rimembranze la porta del borgo, ne uscì; andò tutta raccolta e un po’ tremante per la strada maestra, giunse in breve allo sbocco di quella che conduceva al convento; e la riconobbe. Quella strada era ed è tuttavia affondata, a guisa d’un letto di fiume, tra due alte ripe orlate d’alberi, che vi stendono sopra come una volta. Lucia, entrandovi e vedendola affatto solitaria, sentì crescere la paura, e studiava il passo; ma dopo un picciol tratto, si rincorò alquanto allo scorgere una carrozza da viaggio ferma, e presso a quella, dinanzi allo sportello aperto, due viaggiatori che guardavano di qua e di là, come incerti del cammino. Giunta più presso intese un di quei due che diceva: “ecco una buona