Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/243

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forza, costei ne provò da principio un certo ribrezzo insieme ed un sentimento più profondo di soggezione. Col tempo s’era avvezza a ciò che vedeva e di che udiva parlar tutto dì: la volontà potente e sfrenata d’un tanto signore era per lei come una specie di giustizia fatale. Già matura aveva sposato un costui servo, il quale ben tosto, essendo andato ad una spedizione rischiosa, lasciò le ossa sur una strada e lei vedova nel castello. La vendetta che il signore fece allor tosto di quel morto le diede una consolazione feroce, e le accrebbe l’orgoglio dell’essere sotto una tal protezione. D’allora in poi non pose che ben di rado il piede fuor del castello; e a poco a poco non le rimase del vivere umano quasi altre idee salvo quelle che ne riceveva in quel luogo. Non era addetta ad alcun servigio particolare, ma in quella caterva di scherani, or l’uno or l’altro le dava da fare ad ogni istante: che era il suo rodimento. Ora aveva cenci da rattoppare, ora da preparare in fretta il pasto a chi tornasse da una spedizione, ora feriti da medicare. I comandi poi di coloro, i rimproveri, i ringraziamenti eran conditi dì beffe e d’improperii: vecchia, era il suo appellativo usuale; gli aggiunti, che qualcuno sempre vi se n’appiccava, variavano