Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/259

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persone ordinarie se ne ponno ugnere il dente, se ne ricordano per un pezzo! Del vino che bee il padrone co’ suoi amici... quando capita qualcheduno di quelli...! e vogliono stare allegri! Ehm!” Ma vedendo che tutti gli incanti riuscivano inutili, “siete voi che non volete,” disse. “Non istate poi a dirgli domani ch’io non vi ho fatto animo. Mangerò io; e ne resterà più che abbastanza per voi, per quando facciate giudizio e vogliate obbedire.” Così detto si gettò avidamente sul pasto. Saziata che fu, si levò, andò verso l’angolo; e chinandosi sopra Lucia, l’invitò di nuovo a mangiare e a coricarsi.

“No, no, non voglio niente,” rispose questa con voce fiacca e come sonnolenta. Poi con più risolutezza riprese: “è serrata la porta? è ben serrata?” E dopo d’essersi guardata intorno, si levò, e colle mani innanzi, con passo sospettoso, andava a quella volta.

La vecchia vi corse prima di lei, stese la mano alla serratura, abbrancò la maniglia, la dimenò, scosse il paletto, e lo fece stridere contro la stanghetta che lo teneva fermo. “Sentite? vedete? è ben serrato? Siete contenta ora?”

“Oh contenta! contenta io qui!” disse