Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/274

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che parole..... Oh se le avesse per me le parole che possono consolare! se....! Perchè non vado anch’io? Perchè no?..... Andrò: che altro farei? Andrò; e gli voglio parlare: a quattr’occhi gli voglio parlare. Che gli dirò? Ebbene quel che, quel che... Sentirò che cosa sa dire egli, quest’uomo! —

Presa questa confusa determinazione, finì in fretta di vestirsi, e sopra l’abito indossò una sua casacca d’un taglio che aveva qualche cosa del militare; raccolse la terzetta rimasta in sul letto e l’attaccò alla cintura da un lato; dall’altro un’altra che spiccò da un chiodo della parete; mise in quella stessa cintura il suo pugnale; e staccata pur dalla parete una carabina famosa quasi al par di lui, se la pose ad armacollo; prese il cappello, si coperse, uscì della stanza; e andò prima di tutto a quella dove aveva lasciata Lucia. Depose fuori la carabina in un angolo presso all’uscio, e bussò, facendo insieme sentir la sua voce. La vecchia precipitò dal letto; si gittò un cencio attorno, e corse ad aprire. Il signore entrò, e girato un’occhiata per la stanza, vide Lucia ravvolta nel suo cantuccio e quieta.

“Dorme?” chiese sotto voce alla vecchia: “colà, dorme? erano questi i miei ordini, sciagurata?”