Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/279

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vanità dei piaceri, all’ingiustizia dell’orgoglio, alla vera dignità e ai veri beni, che, sentite o non sentite nei cuori, vengono trasmesse da una generazione all’altra nel più elementare insegnamento della religione. Badò, dico, a quelle parole, a quelle massime, le pigliò in sul serio, le gustò, le trovò vere; comprese che dunque non potevano esser vere altre parole ed altre massime opposte, che pure si trasmettono d’età in età, colla stessa asseveranza, e talvolta dalle stesse labbra; e propose di prender per norma delle azioni e dei pensieri quelle che erano il vero. Per esse intese che la vita non è già destinata ad essere un peso per molti, e una festa per alcuni; ma per tutti un impiego, del quale ognuno renderà conto: e cominciò fanciullo a pensare come potesse render la sua utile e santa.

Nel 1580 manifestò la risoluzione di dedicarsi al ministero ecclesiastico, e ne prese l’abito dalle mani di suo cugino Carlo, che un grido già fin d’allora antico e universale segnalava per santo. Entrò poco dopo nel collegio fondato da questo in Pavia, e che porta tuttavia il nome del loro casato; e quivi, attendendo assiduamente alle occupazioni che trovò prescritte, due altre ne assunse di proprio moto; e furono d’insegnare la dot-