Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/296

Da Wikisource.

293


Ma..... replicò il cappellano senza muoversi: “vossignoria illustrissima dee sapere chi è costui: quel bandito, quel famoso....

“E non è egli una buona ventura per un vescovo, che ad un tal uomo sia nata la voglia di venirlo a trovare?”

“Ma.... insistette il cappellano: noi non possiamo mai parlare di certe cose, perchè monsignore dice che le son baie: però, quando viene il caso, mi pare che sia un dovere.... Lo zelo fa dei nemici, monsignore; e noi sappiamo positivamente che più d’un ribaldo ha osato vantarsi che un giorno o l’altro....

“E che hanno fatto?” interruppe il cardinale.

“Dico che costui è un appaltatore di misfatti, un disperato che tiene corrispondenza coi disperati più furiosi, e che può esser mandato....

“Oh, che disciplina è codesta,” interruppe ancora sorridendo Federigo, “che i soldati esortino il generale ad aver paura?” Poi fatto grave e pensoso, riprese: “san Carlo non si sarebbe trovato a questo di deliberare se dovesse ricevere un tal uomo: sarebbe andato a cercarlo. Fatelo entrar tosto: già egli ha troppo aspettato.”