Pagina:I promessi sposi (1825) II.djvu/58

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stia un po’ fuori, un po’ in Milano: se è un diavolo là, non vorrà esser un angiolo qui, mi pare. Dunque mi dicano un po’, i miei signori, se hanno mai veduto uno di questi col muso alla ferrata. E quel che è peggio (e questo lo posso dire io di sicuro) è che le gride ci sono, stampate, per castigarli: e non mica gride senza costrutto; fatte benissimo, che noi non potremmo trovar niente di meglio: vi son nominate le birberie chiare, proprio come succedono; e ad ognuna, il suo buon castigo. E dice: sia chi si sia, vili e plebei, e che so io. Ora, andate mo a dire ai dottori, scribi e farisei che vi facciano far giustizia, secondo che canta la grida: vi danno retta come il papa ai furfanti: cosa da far buttarsi via qualunque galantuomo. Si vede dunque chiaramente che il re e quei che comandano vorrebbero che i birbi fosser castigati; ma non se ne fa niente, perchè c’è una lega. Dunque bisogna romperla; bisogna andar domattina da Ferrer, che quegli è un galantuomo, un signore alla mano; e oggi s’è potuto vedere come era contento di trovarsi colla povera gente, e come cercava di sentire le ragioni che gli venivano dette, e rispondeva con buona grazia. Bisogna andare da Ferrer, e