Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/370

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di prima. Guardando alla via, ricoglieva, per dir così, i pensieri, che vi aveva lasciati il mattino, e il giorno innanzi, venendo; e con più gusto quelli appunto che allora aveva più cercato di parar dalla fantasia, i dubbii, le difficoltà, trovarla, trovarla viva, fra tanti morti e morenti! — E l’ho trovata viva! — conchiudeva. Si rimetteva nei più forti punti, nelle più terribili scurità di quel giorno, si figurava con quel martello in mano: ci sarà o non ci sarà?; e una risposta così poco allegra; e non aver manco il tempo di masticarla, chè addosso quella furia di matti birboni; e quel lazzeretto, quel mare! lì ti volevo a trovarla! E averla trovata! Tornava in su quel momento quando fu finita di passare la processione dei convalescenti: che momento! che crepacuore non trovarvela! e ora non gliene importava più niente. E quel quartiere delle donne! E là dietro a quella capanna, quando meno se l’aspettava, quella voce, quella voce proprio! E vederla, vederla in piedi! Ma che? c’era ancora quel gruppo del voto, e più stretto che mai. Sciolto anche questo. E quella rabbia contra don Rodrigo, quel rangolo maladetto che esacerbava tutti i guai e avvelenava tutti i conforti, sterpato anche quello. Talchè a fatica saprei imaginare uno