Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/371

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stato di maggior contento, se non fosse stata l’incertezza intorno ad Agnese, il rammarico pel padre Cristoforo, e quel trovarsi tuttavia in mezzo ad una pestilenza.

Arrivò a Sesto, che imbruniva; nè l’acqua dava segno di voler ristare. Ma, sentendosi più in gambe che mai, e con tante difficoltà di trovare dove porsi, e così inzuppato, non pensò neppure ad albergo. La sola esigenza che gli si facesse sentire, era un forte appetito; chè un successo come quello gli avrebbe fatto smaltire altro che la poca minestra del cappuccino. Osservò se trovasse anche qui una bottega di fornaio; ne vide una; ebbe due pani colle molle, e con quell’altre cerimonie. Uno in tasca e l’altro a’ denti; e innanzi.

Quando passò per Monza, era notte fatta: tuttavia trovò il verso di venirne fuora dalla parte che metteva in su la strada giusta. Ma da questo in poi, che, a dir vero, era un gran merito, potete imaginarvi come fosse quella strada, e come andasse facendosi di momento in momento. Affondata (com’eran tutte; e dobbiamo averlo detto altrove) fra due rive, quasi un letto di fiume, sarebbe a quell’ora potuta dirsi, se non un fiume, una gora davvero; e a qualche passo, buche e pozzan-