Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/399

Da Wikisource.

393


“Sicuro,” disse don Abbondio: “l’ho sentito nominare, più d’una volta per un bravo signore davvero, per un uomo della stampa vecchia. Ma che sia proprio vero...?”

“Al sagrestano gli crede?”

“Perchè?”

“Perchè egli l’ha veduto co’ suoi occhi. Io sono stato solamente lì nel contorno, e, a dir la verità, vi sono andato appunto perchè ho pensato: qualche cosa là si dovrebbe sapere. E più d’uno e di due mi hanno contato la cosa. Ho poi scontrato Ambrogio, che veniva proprio di lassù, e che lo ha veduto, come dico, far da padrone. Lo vuol sentire, Ambrogio? L’ho fatto aspettar qui fuori apposta.”

“Sentiamo,” disse don Abbondio. Renzo andò a chiamare il sagrestano. Questi confermò la cosa di punto in punto, v’aggiunse altri particolari, sciolse tutti i dubbii; e poi se ne andò.

“Ah! è morto dunque! è proprio andato!” sclamò don Abbondio. “Vedete, figliuoli, se la Providenza arriva alla fine certa gente. Sapete che l’è una gran cosa! un gran respiro per questo povero paese! chè non ci si poteva vivere con colui. È stata un gran flagello questa pestilenza; ma l’è anche