Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/48

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di castighi strani e terribili, venuti per la violazione di qualche voto. Stata così alcun poco attonita, disse: “e adesso, che cosa farai?”

“Adesso,” rispose Lucia, “tocca al Signore di pensarci; al Signore e alla Madonna. Mi sono posta nelle loro mani: non mi hanno abbandonata finora: non mi abbandoneranno adesso che... La grazia che domando per me al Signore, la sola grazia, dopo l’anima, è che mi faccia tornar con voi: e me la concederà, sì, me la concederà. Quel giorno...... in quella carrozza....... ah Vergine santissima!... quegli uomini....! chi mi avrebbe detto che mi menavano da quello, che mi doveva menare a trovarmi con voi, il giorno dopo?”

“Ma non parlarne subito a tua madre!” disse Agnese con un certo corruccio smorzato di amorevolezza e di pietà.

“Compatitemi; non aveva cuore...... e a che serviva di affliggervi qualche tempo prima?” “ E Renzo?” disse Agnese, scrollando il capo. “ Ah!” sclamò Lucia, trasalendo subitamente, “io non ci ho più da pensare a quel poveretto. Già Iddio non aveva destinato.... Ve-