Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/49

Da Wikisource.

45

dete come pare che ci abbia voluti proprio tener separati. E chi sa...? ma no, no: il Signore lo avrà preservato dai pericoli, e lo farà esser fortunato anche meglio, senza di me.”

“Ma intanto,” ripigliò Agnese, “se non fosse che tu ti sei legata per sempre, a tutto il resto, quando a Renzo non sia accaduta disgrazia, con quei danari io aveva trovato rimedio.”

“Ma quei danari,” replicò Lucia, “ci sarebbero venuti, se io non avessi passata quella notte? È il Signore che ha voluto che tutto andasse così: sia fatta la sua volontà.” E la parola morì nel pianto.

A quell’argomento inaspettato, Agnese ristette pensosa. Dopo qualche momento, Lucia, comprimendo i singulti, ripigliò: “ora a che la cosa è fatta, bisogna adattarcisi di buon cuore; e voi, povera mamma, voi mi potete aiutare, prima, pregando il Signore per la vostra povera figlia, e poi..... bisogna bene che quel poveretto lo sappia. Pensateci voi, fatemi anche questa carità; che voi ci potete pensare. Quando voi saprete dov’egli sia, fategli scrivere, trovate un uomo.... appunto vostro cugino Alessio, ch’è a un uomo prudente e caritatevole, e ci ha