Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/290

Da Wikisource.
284 I PROMESSI SPOSI


“ Allora si cambia il biglietto, e si cresce la porzione. Come v’ho detto; sempre in ragion delle bocche, ” disse lo sconosciuto, alzandosi.

“ Così va bene, ” gridò Renzo; e continuò, gridando e battendo il pugno sulla tavola: “ e perchè non la fanno una legge così? ”

“ Cosa volete che vi dica? Intanto vi do la buona notte, e me ne vo; perchè penso che la moglie e i figliuoli m’aspetteranno da un pezzo. ”

“ Un altro gocciolino, un altro gocciolino, ” gridava Renzo, riempiendo in fretta il bicchiere di colui; e subito alzatosi, e acchiappatolo per una falda del farsetto, tirava forte, per farlo seder di nuovo. “ Un altro gocciolino: non mi fate quest’affronto. ”



Ma l’amico, con una stratta, si liberò, e lasciando Renzo fare un guazzabuglio d’istanze e di rimproveri, disse di nuovo: “ buona notte, ” e se n’andò. Renzo seguitava ancora a predicargli, che quello era già in istrada; e poi ripiombò sulla panca. Fissò gli occhi su quel bicchiere che aveva riempito; e, vedendo passar davanti alla tavola il garzone, gli accennò di fermarsi, come se avesse qualche