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132 Dramma intimo


— No.... secondo i casi. Buona sera.

La contessa rimase un momento in quella stanza, quasi al buio, asciugandosi col fazzoletto il freddo sudore che le bagnava le tempie. Quindi ripassò per la sala, rapidamente, salutando gli amici con un cenno del capo, guardando appena Danei, ch’era in un canto, nel crocchio degli intimi.

— Bice!... figlia mia!... Il medico t’ha trovata meglio oggi, sai!

— Sì, mamma! — rispose la fanciulla dolcemente, con quell’amara indifferenza degli ammalati gravi che stringe il cuore.

— Di là ci sono degli amici.... che sono venuti per te.... Vuoi vederli?

— Chi sono?

— Ma.... tutti. La zia, Augusta.... il signor Danei.... Possono entrare un momentino?

Bice chiuse gli occhi, come assai stanca, e nell’ombra, così pallida com’era, si vide un lieve rossore montarle alle guance.

— No, mamma. Non voglio veder nessuno.

Attraverso le palpebre chiuse, delicate come foglie di rosa, sentiva fisso su lei lo sguardo desolato e penetrante della madre. All’improvviso riaprì gli