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140 Dramma intimo

spasimo d’angoscia e una preghiera straziante, era diventato tutt’altro in ventiquattr’ore.

Roberto chinò il capo al pari di lei.

Erano entrambi due cuori onesti e leali, nel significato mondano della parola, nel senso di esser sinceri in ogni loro atto. Perchè la fatalità facesse abbassare quelle teste alte e fiere, bisognava che le avesse messe per la prima volta di fronte a un risultato che rovesciava bruscamente tutta la loro logica, e ne mostrava la falsità. La rivelazione della contessa aveva colpito Danei di stupore. Adesso, ripensandoci, ne era spaventato; e in quel contrasto d’affetti e di doveri combattentisi sotto il riserbo imposto ad entrambi dalla rispettiva posizione che li rendeva più difficili, egli trovavasi imbarazzato. Parlò di loro due, del passato, dell’avvenire che gli faceva paura; cercando le frasi e le parole onde scivolare sui tanti argomenti scabrosi, per non urtare o ferire alcuno di quei sentimenti così delicati e complessi.

— Pensateci bene, Anna! Questo matrimonio è impossibile!

Essa non sapeva che dire. Balbettava solo: — Mia figlia! mia figlia!

— Ebbene.... Volete che io parta.... che mi allon-