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Pagina:I vecchi e i giovani Vol. II Pirandello.djvu/132

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— Latte?

— Sì, grazie. Poco.

E Dianella, sorbendo la sua, aspettava che Nicoletta si recasse al balcone con l’ultima tazza per Aurelio. Ma Nicoletta, vedendosi spiata, finse in prima di dimenticarsene, e tenne la tazza per sè.

— Uh, e per il mio cavaliere? — esclamò poi, come sovvenendosi all’improvviso.

E andò al balcone.

Appena Aurelio la vide comparire, si ritrasse istintivamente nell’ombra quanto più potè, per attirarla. Ma ella varcò appena la soglia del balcone e, porgendogli la tazza, disse piano, rigida:

— Rientri, per carità: lei si fa notare. Non faccia ragazzate!

— Ma mi dica soltanto.... — scongiurò egli.

— Sì, questo: e se lo imprima bene in mente, — soggiunse ella, subito, — che ho fatto di tutto per impedir la sua e la mia rovina. Non mi accusi, domani; perchè l’ha voluta anche lei. Basta!

E rientrò nel salone.