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arte meravigliosa preferivo una semplice frase del Verdi che mi faceva battere il cuore e mi metteva dei singulti nella gola.

Quest’Assuntina sì bianca, sì bionda e sì gentile, che cantava così dolcemente sotto la luce argentea del plenilunio, che m’aveva raccontato tante belle leggende sulle stelle e sui rosignoli, si ammalò di petto e in brevissimo tempo venne a morte. Non mi si permise di vederla durante la breve malattia infettiva e ognuno può immaginare la mia disperazione.

La mattina della sciagura, sua madre, la povera Carola, scese da noi. La mamma e il babbo erano dovuti uscire per affari, quindi io mi trovavo sola in casa con la Giovanna.

— Signorina mia — mi disse singhiozzando la sventurata — volevo veder la signora Ester per domandarle se avesse da darmi uno straccetto bianco per vestir la poverina... Mi sarebbe anche piaciuto di metterle due fiori in torno ... ma chi si arrischia a comprarli? sono tanto cari in questa stagione!

Io pensai subito a un certo vestitino di lanetta bianca a pallini azzurri, che mi stava d’incanto e che sarebbe stato pur bene anche alla piccola morta: ma mi ricordai subito di quanto mi aveva detto la mamma a proposito della roba data alla povera: che cioè, io, non potevo disporne, appartenendo essa a mio padre.

Allora, dopo una breve esitazione, corsi al salvadanaio in cui mettevo tutti i soldini risparmiati da me sulle merende o sui divertimenti e lo ruppi con una

Ida Baccini. 6