Pagina:Il Buddha, Confucio e Lao-Tse.djvu/222

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parte prima 151

mezzo della terra si innalza un gran monte, chiamato Mahâ-mêru o Sumêru; e tra questo monte e le rocce che segnano i limiti della superficie terrestre, vi sono otto circoli concentrici di scogli, come otto catene di montagne, i quali contengono i mari. La profondità di questi mari è diversa; e decresce dal monte Meru all’ultimo di que’ gironi, dove il mare non ha che un pollice di profondità.1 Il sole, la luna e le stelle si aggirano in circoli paralleli intorno al monte Meru, alla vetta del quale v’è il cielo detto Tushîta.2 L’inferno è al centro della terra.3

Il Cielo, composto del Dêva-lôka e Brahma-lêka, Terra e l’Inferno, sono suddivisi in altri mondi o regioni, che sono altrettante sedi di varie specie di esseri, o meglio di varie specie di esistenze. Cominciamo dallo Inferno, che è il più basso in questa immensa scala di mondi. Egli è composto di quattro regioni. La 1.a e la più profonda, si chiama Nyâya, o inferno propriamente detto; è posta nel centro del nostro pianeta, ed è divisa in otto Naraka o luoghi di pena, che sono: Sanjiva, Kâlasûtra, Samghâta, Râurava, Mahâ-râurava, Tapana, Pratâpana e Avîci.4 La 2.a regione è quella del dominio degli animali: la 3.a è il dominio di certi mostri o fantasmi chiamati Prêta; la 4.a quello di certe altre creature fantastiche dette Asura. E queste quattro regioni sono abitate dagli esseri che subiscono il gastigo delle cattive azioni, che fecero nella vita passata. — Dopo l’Inferno viene la Terra; essa è il dominio dell’uomo. I viventi


  1. Hardy, p. 3.
  2. Koeppen, p. 235.
  3. Hardy, p. 26.
  4. Avîci, parola formata dalla particella privativa a e della parola vîici, «rifugio» indica un luogo privo di scampo o di salvezza.