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80 Matteo Bandello


V. 1. Se mi lamenti, se mi debba lamentare.

V. 4. Onde, per i quali occhi, tu, o Amore, sei onorato tra la gente.

V. 9. Bruciar, il mio ardore; la mia Donna piglia a gioco, se ne beffa.

V. 11. Verso ben costrutto e di sapore dantesco.

V. 12. Lasso, i’ son morto, poveretto me, io son disfatto da tanto ardore.


XXV.

Il fascino degli occhi della Mencia. Riprende e sviluppa i motivi già accennati nei sonetti precedenti.
      Ballata.

Non sa che cosa sia
     Gioir perfettamente, chi non mira
     Com’i vostri occhi Amor, o Donna gira.
Che ’n mezzo a quell’altiera e santa luce
     Piena di casto amor, e di virtute, 5
     Amor ridendo spazia:
     E seco un certo non so che riluce,
     Che non si può narrar, ma a noi salute
     Apporta ognor e grazia:
     Nè mai si vede sazia 10
     Umana vista, mentre in Voi si mira,
     Ove s’abbassa ogn’alto orgoglio, ed ira.
Ma chi potrà giammai mirarvi fiso,
     Quand’Amor regge il dolce nero, e ’l bianco
     Di que’ begli occhi vostri? 15
     Al discoprir del novo paradiso,
     Occhio mortal convien ch’infermo e stanco,
     Donna gentil, si mostri:
     Perch’ivi vuol che giostri