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72 il giugurtino

fosse tale che agguagliasse la gloria de’ loro maggiori. Ma chi è oggi uomo di tali costumi? Chi è che non contenda di ricchezza e d’avere1, e non di prodezza e di bontà2, con niuno suo maggiore3? Eziandio uomini nuovi4, li quali per virtù erano usati d’avanzare i gentili, oggi furtivamente, e quasi per ladroneccio, più che per buone arti, a signorie e onori si brigano di venire: quasi come la pretura, il consolato, e tutti altri cotali officii5, per loro medesimi sieno gloriosi e magnifici, e non sieno per tanto quanto è la virtù di quelli che li tengono. Veramante io più liberamente e più alto sono andato6, da che de’ costumi e de’ modi della città m’incresce e pesa as«ai7: onde ritorno al mio proponimento.


CAPITOLO II.


Di che intende Sallustio parlare in questo libro.


Io intendo di scrivere la guerra la quale il popolo di Roma ebbe con Giugurta re di Numidia: prima perocchè fu grande e crudele, e isvariate vittorie da ciascuna parte; anche perocchè allora prima fu contrastato alla superbia e al rigoglio degli nobili8 contra il popolo. La quale contenzione mescolò le cose tutte, e quelle d’Iddio e degli uomini, e a tanto di stoltizia procedè, che le brighe della città faceano lor fine a battaglia, ed a guastamento di tutta Italia. Ma, prima che io di questa cosa cominci, farommi un poco più da lungi9, acciocchè a intendere tutto sieno le cose più chiare e aperte.


CAPITOLO III.


Della generazione di Giugurta, e de' suoi costumi.


Nella seconda guerra affricana, nella quale il duca10 de’ Cartaginesi Annibale avea in tutto atterrato la grandezza di Roma e la potenzia e ricchezza d’Italia, Massinissa re di Numidia, ricevuto in amistà da P. Sci-

  1. chi è che non contenda di Ticchetta e d’avere) Contendere, oltre gli altri suoi significati, vale anche, come in questo luogo, gareggiare, emulare.
  2. Qui il volgarizzamento soggiugnele parole non dico con le immagini ma’, le quali, come quelle che ci pajono evidentemente intruse per altrui imperizia, sono state da noi tolte via.
  3. con niuno suo maggiore) Niuno talvolta vale alcuno, e così si vuole qui intendere.
  4. Eziandio uomini nuovi) Homo novus in latino dicevasi colui il quale, non avendo avuto maggiori chiari per ufficii o altri fatti nella repubblica, egli cominciava ad essere. In questo senso l’ha qui posto l’autore, toltolo di peso dal latino; ed il Vocabolario non pone niuno esempio. Vedi pure a p. 29 la n.ti.
  5. e tutti altri cotali ufficiche comunemente diciamo carica, più toscanamente dicesi officio, o ufficio.
  6. e più alto sono andato) Alto vale pure lontano: di qui dire e prender da alto, che vale cominciare a dire le cose da lontani principii.
  7. incresce e pesa assai ) Pesare metaforicamente vale dispiacere, dolere.
  8. al rigoglio degli nobili) Rigoglio, oltre gli altri suoi significati, vale anche, come in questo luogo, ardire, orgoglio, superbia.
  9. da lungi qui vai quanto da allo.
  10. Vedi la nota 2 a pag. 59.