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156 | il giugurtino |
rio posti li tribuni con li espediti manipuli: li fuggiti, che erano li meno cari e sapeano molto bene le contrade, andavano spiando la via degli nimici. Insieme con ciò il consolo, siccome non avesse posto niuno capitano, provedea tutto, ed era presso a ciascuno; lodava e rìprendea coloro che il meritavano: egli armato e atteso simigliantemente ristringea e ragunava li mitili. E non in altro modo o in minore provvedimento facea sua via e guarnia suo campo. A fare la guardia alla porta mandava le coorti delle legioni, dinanzi dal campo li cavalieri dell’ajutorio, e sopra ciò1 altri allogava a difesa sopra il fossato: per le vigilie della notte andava egli attorno ricercando, non tanto per diffidamento che dovesse essere fatto quello ch’egli avesse comandato, quanto perchè la fatica .fosse per loro volontà, quando era agguagliata con loro imperadore. Chè veramente Mario e iu quello e in altri tempi della giugurtina guerra per vergogna più che per pena sua oste costrignea2: la qual cosa molli diceano che facea per grande ambizione e gloria; altri, perchè la durezza, alla quale era usato da fanciullo, e altre cose, le quali gli altri chiamano miserie, egli avea avuto a diletto. Di queste cose so io lanto: che alla repubblica tutte erano egualmente, come se fosse giuslissi mo imperio, bene e onorevolmente fatte.
CAPITOLO LXXV.
Come Giugurta e Bocco un’altra fiata combatterono contra li Bomani.
Adunque, il quarto dì, non di lungi della città di Cirta, da ciascuna parte insieme li spiatori e provveditori rivenendo, tosto si dimostrarono all’oste: per la qual cosa fu inteso che li nimici erano presso. Ma, perocché rediano diversamente3, altro dall’uria parte4, e l’altro dall’altra» e tutti significavano una cosa; il consolo, incerto in che modo dovesse le schiere ordinare, non mutando niuno ordine, contro tutte parti apparecchiato; aspettava quivi. Sicché a Giugurta fallio la speranza, il quale tutta sua gente avea divisa in quattro parti, credendo che di tutti alcuni verrebbono egualmente dietro alli nimici. Infra questo Siila, a cui li nimici erano prima giunti, confortali li suoi, iu turma e massimamente con gli cavalli stretti, egli co*suoi percosse a9Mauri5: gli altri, stando ne9luoghi loro, giltavano da lungi dardi, e copriano lor corpo, e, se alcuno ne venisse loro fra mano, uccideano. Quando in quello modo com
- ↑ e sopra ciò ec,) Sopra qui sta per oltre.
- ↑ per vergogna. . . sua oste costrignea) Costrignere9 o costringeref qui è da prendere in sentimento di raffrenaref moderare. e potrebbe questo esempio aggiungersi al Vocabolario, che non ne ha cne un solo del Tesoro di Br. Catini.
- ↑ rediano diversamente) Redi re è voce al tutto Ialina, che oggi non si vuole più adoperare; ed in iscambio si ha a dire tornare% ritornare.
- ↑ altro daW una parte ec.) Qui altro sta in luogo di uno, ne «i trova registrato; ma non consiglieremmo ai giovani di imitarlo.
- ↑ egli co1 suoi percosse a1 Mauri) Percuotere in uno9o ad una o più persone, vale fare impeto, assalire una o’più persone: ed c per lo più vocabolo militare.