Pagina:Il Dio dei viventi.djvu/223

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bagnanti aristocratici della casa bianca scesero allo spiazzo della casetta rocciosa attirati dal chiasso e dalla musica.

Il lunedì Zebedeo se ne andò dopo aver raccomandato al figlio di essere prudente, di non far inquietare la madre; egli sarebbe ritornato a riprenderli fra una quindicina di giorni; ma appena via lui Bellia ricominciò a fare il piacere suo in mare e in terra. La sera stessa del lunedì andò in paese col suonatore di fisarmonica, che era un ragazzo triste vizioso e vagabondo, e ritornò a notte tarda.

La madre lo aspettava inquieta, seduta con la serva sulla duna di sassi davanti alla casetta: era una diversa inquietudine di quando il suo ragazzo era nel pericolo delle acque, ma più viva, più gelosa.

— Chi ne sa niente dove sarà andato? Adesso si dà alle cattive compagnie: forse andrà all’osteria, o da qualche donna di mali costumi, chi ne sa niente? Quel ragazzaccio che suona sempre, che non ha altro mestiere, che è già stato in America, mi dà l’idea del figlio della Tentazione.