Pagina:Il Governo Pontificio o la Quistione Romana Di Edmond About.djvu/157

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sè stesso, se non sognava. Avrebbe riso se avessergli detto che correva alcun periglio. «Delitto di peculato!» — Peculato è il delitto d’un impiegato che clandestinamente volge la pecunia pubblica a suo privato vantaggio. Ora, ei nulla preso aveva clandestinamente, ed era rovinato da cima a fondo. Perciò scriveva sonetti in prigione, e ogni quando un artista fosse andato a vederlo, davagli commissione di qualche lavoro.

Giovane avvocato difeselo con eloquenza, ed il tribunale l’ebbe dannato a vent’anni di lavori forzati. Per verità, il ministro, che avealo lasciato fare, meritava gli si mozzasse la testa. Ma lupo non mangia lupo.

L’avvocato del marchese fu a sua volta condannato per averne assunta la difesa; per tre mesi gli fu interdetto il foro.

Credete voi che Campana fosse accorato di si dura condanna? Il popolo, conscio di sue liberalità, lo ha in venerazione di martire; la borghesia lo dispregia assai meno di tale o tal altro impiegato impunito. Gli amici del celo nobile o del Sacro Collegio, all’occasione, gli stringerebbero la mano. Ho veduto il cardinal Tosti, suo carceriere e suo amico, prestargli la propria cucina. Le condannagioni disonorano solo nei paesi, ove onorati sono i giudicanti; ed ognuno sa che i magistrati pontificii non son istrumento di giustizia, ma utensili del potere.