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tendone ad altro luogo le conseguenze, passiamo, quasi a riposare lo spirito, sulle sponde del nostro Lago, per rilevare frattanto quello che di più importante è accaduto intorno ad esso durante questo periodo.


CAPO XXVII.


Se il Contado di Stazona sia passato in quest'epoca in potere degli Arcivescovi di Milano.


Tutti gli scrittori delle cose del nostro Lago convengono generalmente parlando nella sentenza, che l'Arcivescovo di Milano nel periodo di tempo, che abbiamo testè descritto sia divenuto signore del Contado di Stazona, ossia Angera: solo v'ha discordia tra essi nello stabilire il tempo di questo suo dominio, affermando alcuni essere ciò avvenuto sino dai tempi di Ottone il Grande, ed altri sotto di Arrigo o più tardi ancora. Però niuno di essi offre prove convincenti alla propria opinione, ed anzi i più non fanno che semplicemente asserirla. Questo metodo non è il mio, e se devo dire ciò che ne penso, sostengo tutto al contrario, che la questione sia stata posta male da essi; perocchè a modo mio di vedere qui non si tratta punto di sapere, se l'Arcivescovo di Milano sia divenuto signore del Contado di Stazona in questo o in quel tempo; ma sì più presto se vi sia divenuto, e divenuto anche tale di tutto o di una parte soltanto, e con qual titolo. Ora queste sono questioni al tutto diverse dalla proposta, e che riguardano non già solo il tempo di quel possesso, ma e l'entità di esso possesso e il suo titolo.

La trattazione di queste questioni, che niuno ch'io sappia ha sin qui formolate con precisione, è per se stesso, non nego, difficilissima, per la mancanza sopratutto di documenti, nè mi lusingo di scioglierle con sicurezza: le affronterò tuttavia dicen-