Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/190

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facciamo un po’ di rumore, un po’ di fumo.... e festa! Chi si è visto si è visto.

— Io sono pronto a redigere gratis il contratto, — disse il notaio Mazza. — Chi vuol dare l’assenso sa dove trovarmi.

E il tric-trac, quel giorno, prese fuoco; e la Società Agricola fu fondata, con otto soci appena, pur di cominciare!

— E voi, don Pietro? Con le vostre vigne della Torretta, coi vostri ulivi di Rossignolo?

Don Pietro Salvo che entrava in quel momento e aveva capito di che si trattava, rispose con una spallucciata, e soggiunse:

— Volete sapere una notizia? Neli Casaccio è morto nel carcere; me l’ha detto il sindaco or ora

Il marchese trasalì.

— Belle notizie ci apportate! — esclamò per nascondere il turbamento.

Per alcuni minuti non si parlò di altro.

E quando il notaio Mazza, tratto in disparte don Pietro, cercò d’indurre anche lui ad entrare assieme con gli altri nella Società, don Pietro rispose:

— I Roccaverdina sono stati sempre uno più matto dell’altro; e il marchese non dirazza. Ha scelto bene il momento! Si muore di fame; e, se non piove, chi sa dove andremo a finire tutti quanti!