Pagina:Il Marchese di Roccaverdina.djvu/300

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— Non avrei mai creduto di farvi tanto dispiacere! — esclamò.

— È una mia ubbia, scusate — egli rispose. — Forse m’inganno.... E poi.... Mi abituerò a vedere il ragazzo.... Parliamo d’altro.

Prese dalla fruttiera un bel grappolo di uva e lo porse in un piatto alla marchesa, dicendole:

— È cosa vostra, di Poggiogrande.

Vedendo che ella, assaggiatone soltanto pochi chicchi, riprendeva a picchiare distrattamente su la tavola con la punta della forchetta, il marchese, un po’ impacciato, le domandò:

— Non vi piace?

— È eccellente.... L’ucciso avete detto?...

Il marchese la guardò negli occhi, stupito di sentirle riprendere il discorso di prima.

— L’ucciso, capisco, era persona di casa vostra — ella continuò. — Lo chiamavano Rocco del marchese! Gli volevate bene perchè abile, fedele; non avete ancora trovato chi possa sostituirlo.... Ma.... giacchè, per caso, siamo venuti a parlarne, voglio dirvi schiettamente la mia impressione.

— Dite.

— Se fosse vivo, quell’uomo mi farebbe ribrezzo.

— Ribrezzo?

— Sì. Uno che può sposare l’amante del padrone.... per interesse, non per altro.... Oh! La sua condotta lo prova. Se l’avesse sposata per passione, io ora