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340 il mistero del poeta


E le diedi questi versi:

     Sorge la luna e l’oro
Brilla nel fiume nero;
Lo splendido tesoro
Toglier a l’onda io spero.

     Rugge il Reno, i gitanti
Pioppi fremon su i lidi,
Mi corre il vento avanti,
Mi cinge d’alti stridi.

     Il fulgido tesoro
Nel sacro Reno immerso
Pe’ tuoi capelli d’oro
Rapisco nel mio verso.

     Or buia piange l’onda
I suoi perduti rai;
A la tua testa, bionda
Non si torran più mai.

Dovevamo andare a Bingen, quella mattina, col vaporetto e quindi al Maüsethurm, e ci eravamo dato convegno allo sbarco. Violet vi era andata quasi un’ora prima per farvi uno studio di acqua e di cielo. Prese i versi e mi ringraziò con un lungo sguardo mentre gli Steele consideravano il suo lavoro.

— Violet lo ha già dipinto e Lei lo dipingerà, il nostro Reno — mi disse la signora Steele.