Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/121

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contrarietà de’ venti causata, ma per divina operatione del mio Creatore, che ha voluto in parte al mio desiderio satisfare; e a tale clie voi anche siate partecipi di detta gratia, vi voglio mostrare per auguraento della vostra divotione una mirabile reliquia, cioè un braccio con la mano destra intiera di quello eccellente e glorioso cancelliere del redentor nostro Gesù Cristo messer san Luca evangelista, il quale il Patriarca di Costantinopoli al nostro Padre Vicario la donoe, e lui la manda per me in Calabria per la ragione predetta, imperocché in tale provincia non fu mai corpo né membro d’alcun santo. Per tanto, brigata mia, che Iddio vi benedica, ognuno con devotione se tragga il cappuccio a veder questo tesoro; che esso Iddio più per miracolo che per mia operatione di veder vi ha concesso: notificandovi in prima che io ho bolla dal nostro signore il Papa, per la quale concede grandissime indulgentie e remissioni di peccati a qualunque a detta reliquia farà qualche elemosina secondo la sua possibilitade, a tal che di quello se raduna se ne faccia un tabernacolo d’argento con alcune gioie legato, come conviensi a tanta excelsa cosa. E questo detto, cavatasi dalla manica una bolla a suo modo contrafatta, gli fu da tutti, senza altramente leggerla, donata grandissima fede: e così ciascuno s’appressava per volere la sua elemosina offerire, ancora che el potere fosse molto estremo. Frate Girolamo la sua composta favola ordinatatamente pronunciata, fattasi dare la cassetta dai suoi compagni ove era il santo braccio, e fatto alluminare di molte torce, inginocchiato, e con gran reverenza in mano tenendola, divotamente con gli