Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/183

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so ti dimostrerò quel che un vecchio religioso, per accumulare moneta, facesse, il quale avendo ad infiniti innocenti cristiani il paradiso venduto e per lui le sue porte a tutti aperte, nel suo ultimo partire gli furono meritamente in sul viso riserrate.


NARRAZIONE.


Nel tempo de Eugenio IV dignissimo Principe del Cristianesimo fu in Roma un religioso d’anni pieno, cattolico, e de bona e santa vita estimato, il cui nome fu frate Antonio de San Marcello de l’ordine de’ Servi, grandissimo tempo tra ’l numero de gli altri penitenzieri nelle sedie di San Piero exercitato, nel cui uffitio continuando, e non con volto de l’arme, come alcuni sogliono, ma con piacevoli accoglienze e dolci maniere persuadeva a ciascuno lo andarsi da lui a confessare, imperò che come l’acqua l’acceso foco ammorta, cosi la santa elemosina mediante la vera confessione purga in questo e in l’altro mondo i peccati; e quando alcuno per avventura a lui fosse andato, il quale tutte scelleragini e irremisibili peccati che per umano spirito adoperare si possano avesse commesso, pur che la mano d’altro che di vento gonfiata li avesse, di botto dirimpetto a San Giovanni Battista il collocava. E in tale enormissimo guadagno molti anni continuando ed essendo quasi per santo da ciascuno tenuto e riputato, avvenne che la maggior parte di oltramontani ed anco di italici da altro che da costui non si averebbeno saputi per nessun modo confessare, riempiendogli ogni dì la tasca di varia quantità di monete. E benché avesse con questo modo assai migliara di