Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/262

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etiam ho considerati tutti i pericoli possibili che per mancamento di roba potrebbeno intravenire; e con dette e altre assai ragioni mi ha confortato a ritornarmi indrieto, e con le mie povere brigate godermi di tanto bene mandatomi da la fortuna: di che io pur armato del forte scudo dello Spirito Santo ho resistuto a sì fatte tentationi pensando solamente che ogni gran tesoro è nulla a rispetto dell’anima la quale Iddio col suo pretiosissimo sangue volle ricomperare. E con tal proponimento da voi venuto vi prego da parte di Dio pigliate questi denari, e domane predicando li pronunciarite al popolo, che non dubito si troverà il patrone, al quale, dicendovi li segnali che in essi sono, li restituirete; e se non vi pare che di ciò con bona coscienza io possa pigliare alcun beveraggio, vi supplico raccomandate la mia povertate al popolo di questa città come e quale meglio parerà alla paternità vostra. Il glorioso santo udito il parlar di colui di tanto colorata santimonia ornato, e veduto il danaro conforme alle parole, consideratolo massimamente tutto, e quello parutogli vecchio e di buon aspetto, non solo diede a le sue parole indubia fede, ma gli parve che ciò fosse un inaudito miracolo, e a come era il mondo guasto e corrotto dalla lupina avarizia e insatiabile gulosità del danaro si avesse in umano spirito tanta bontà ritrovata, e dopo che con molte mirabili lode ebbe la sua usata virtù commendata gli disse: Figliuolo mio, io non so che altro dir me ti sappia, se non che, se tu avessi crocefisso Cristo, avendo usata questa sola bontà, ti sarebbe perdonato senza fare altro peregrinaggio; tuttavia ti conforto a seguire il proposto cammino, e sta di buon