Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/279

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la tela ma in resto de’ tuoi beni. Colui avuto la tela, poco niente si curò delle biasteme e scongiure del fratoccio, e ritornandosene verso casa non ebbe una buttata di pietra con mano camminato, che venendogli puzza di bruciato vide fumar la tela, ed altresì videro e sentirono i compagni: di che lui con la maggior paura che avesse mai buttata la tela in terra e scopertala vide che tutta bruciava, e tutto territo e impaurito del peggio chiamò il fratoccio che per amore di Dio si ritornasse a’ pregare il suo miracoloso Santo Antonio che rivocasse la cruda sentenza la quale così presto lo avea sopragiunto. Il fratoccio per non far la tela consumare senza aspettar molti preghi prestissimo vi venne, e comandato a Martino che ammortasse l’acceso foco, subito lui si buttò a terra e con finte lagrime mostrò devotamente orare: e ciò fatto, rassicurato il massaro d’ogni altro sospetto preso per lo suo permesso errore, con coloro insieme se ne ritornò a la terra: dove saputa la novella del manifesto suo fatto miracolo ogni persona e maschi e femmine insino a’ fanciulli gridando misericordia gli si ferono incontro, e con non meno gloria che fu ricevuto Cristo in Gerusalem intrò nella terra. Al quale furono fatte tante offerte e doni che dieci somari non le averebbeno portate; di che lui convertite le più cose in denari contanti, ricco e lietissimo traversoe senza che ve ritornasse a riempire le bisacce.


MASUCCIO.


Molte e diverse sono l'arti con le quali i viventi si studiano a volere senza corporale affanno farne