Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/292

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Satanas, che è maggiore, se tu vuoi, e se la necessità il ricerca. Dio il voglia, rispose il nigromante, ma come averemo noi le altre cose che ci sono di bisogno? perchè noi volemo una spata che abbia ucciso uomo. Esso subito rispose: Io ne ho una che fu di mio fratello, che ha morti più di dieci. Disse dapoi: Quello avemo che a me parea il più difficoltoso, le altre cose si troveranno troppo bene: nientedimeno provvedete da ora che si abbiano, quando vel dimando, un castrone nero e ben grosso, e quattro caponi grassi, e aspettamo che la luna sia al scemo, e lasciate fare a me che vi darò la preda trale unghie per moglie o per donna come la volete. Giacomo contentissimo di tale offerta disse che farebbe di avere ogni cosa al dato termine; e misser Angelo da lui partito e con Loisi trovatosi gli riferì tutto l’ordine con Giacomo preso; e a tale che tra loro non cascasse errore, più volte si ridussero insieme anzi che in sul fatto con mirabile piacere seguito poi. E valicati alquanti dì, essendo misser Angelo de continuo da Giacomo sollecitato, gli disse: Parente, io sono inconcio dal canto mio, ma voi trovastivo quello che vi dissi? Maisì, rispose lui, e in ciò mi è stata molto favorevole la fortuna, però che mia cognata avea li più belli caponi del mondo, e io le ne ho fatti portar quattro de’ migliori; e oltre a ciò ho avuto per una strana via un castrone grosso come un toro, nerissimo, e con quattro corna che parea sì orribile a riguardare. Misser Angelo con gran festa gli rispose: Parente, voi parete un altro da poco tempo in qua, e pare che Amore vi abbia aguzzato l’ingegno in maniera che insegnereste l’abaco ai granchi: qual altro uomo avesse saputo