Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/359

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cammino si continuasse indubitatamente saria il suo occulto amore con guastamento del suo onore e bona fama discoperto; per la cui cagione deliberò del tutto, che l’amante si ricevesse lo avuto primo piacere con la utilità insieme per suo ultimo e finale pagamento; e così fra sè subito con incommutabile decreto fu fermato e stabilito. Il male provvisto giovine non sapendo niuna di queste cose, desideroso di ritornare a la altura del fertile pratello, più volte indarno aspettò che i giudei il non venturo Messia; della venuta del quale nè segni nè effetti vedendo, tardi s’accorse che la sua lingua medesima d’ogni male gli era stata potissima cagione. E la donna ancora che restasse con grandissimo dolore, si può presumere che con altra cauta maniera seppe con altrui al suo desiderio come savia satisfare.


MASUCCIO.


Credo che il giovine sarà da alcuno biasimato per non aversi saputo in tanto bene con prudentia governare; ma certamente volendo considerar quello che in la vera amicizia si richiede, niuno il potrà meritamente condannare, per cagione che molto inumano si potria giudicare colui che ad un perfetto amico non discopre ogni suo grande secreto dove andasse non che la facoltà e la contentezza ma la propria vita, attento che niuna giocondità senza fido compagno si può né deve possedere. Dunque se il giovine s’è fidato d’un tanto amico, ancora che per l’amico favoleggiare male gliene avvenesse, non si toglie che lui non avesse ossequito a quello che i vincoli de la vera amistà il costringeano. Ma perché