Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/434

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casa tua onorato e accarizzato, me pare e meritamente de te posserme fidare, e con alcuna tua comodità te adoperare in quello che tu udirai in servizio de un mio amico, il quale in vero un altro io estimo che sia: il modo è che io col nome di Dio intendo domani partirmi, per la mia nave essere del tutto dispacciata; e avendo qui in casa d’un cittadino occultato un giovinetto, veneziano, il quale per non avendo in terra niente a soi maestri,1 per non farlo nelle loro mane travenire ho deliberato menarlo meco in levante; e perchè lui è stato più dì da continua febre molestato e in manera debelito che con bestia da sella non se potria senza suo detrimento condurre, ho pensato, con farte da lui più che el dovere pagare, che tu con la toa cavalla da soma questa notte travestito in femmina e con lo volto occultato in maniera che passando per Bari, ove lui è molto cognosciuto, niuno il raffigurasse, di compagnia nel menassimo insino a Monopoli: il seguente dì te ne potrai ritornare, e averai ben guadagnato, e a me singolarmente piaciuto. Tuttavia non lasso de recordarte che con persona che viva, neanco con la tua moglie ne facci parola, che ancora che lei come a giovene sia pur discreta, nondimeno le femmine sono de natura poco continente, e per loro non mancare mai che dire dicono d’altrui più che quello che sanno; e se avviene che loro sia detta alcuna cosa secreta e impostoli che nol redicano, pare che loro si abbatta la rabbia addosso fincnè non l’aveno palesato, in tanto grandissimo scandalo ne seguisse: però sei prudente, e del servizio tuo lassa il pensiero a me. Tonto udendo questa sì bene composta fa-

  1. Che voglia dire non so.