fico col cappello, e acconciatala in maniera che omo al mondo non l'arebbe cognosciuta, se la fè in groppa montare, e andò dove da Tonto era con disio aspettato: e tutti due cavalcatala su la cavalla e puntellatala bene, e lei facendo del tristo in maniera che da dovero non se potesse su l'imbasto retenere, e con tale artato inganno introrono in cammino. E passando per Bari fu da alcuni che poche faccende avevano dimandato, chi fosse e dove la femmina menava; lui che alquanto faceto era e pur per servire con lealtà l'amico respose: Egli è mia moglie che la porto a guadagnare a lo panaile1 de Taranto. E con simili ed altre assai facete resposte andò per tutto il cammino motteggiando quanti di ciò il dimandavano. E gionti a Monopoli, e trovata la nave con lo ferro appeso per levarse, nè altro che il Ragoseo aspettavano, satisfatto Tonto e de la sua liberalità e cortesia infinite grazie renduteli, lui come insino a lo lito del mare li aveva la moglie condotta, così anche li volse con amore e carità imbarcarla, e prestare aiuto e compagnia; e con festa tolto l’uno dall’altro 1'ultimo commiato, la nave fatta vela, e Tonto per avere bene guadagnato lietissimo montò a cavallo, che a piede era venuto, verso casa se ne ritornò. Dove trovato la moglie avere cambiato padrone e regione, tardi alquanto malizioso devenuto, istimò come il fatto de certo era andato, e non possendovi fare alcun riparo più e più dì amaramente la pianse; dipoi pur rimaritatosi fece un voto solenne di mai più al suo vivente veruno raguseo albergare: e così guardandosi de la seconda ruina Tobia e Lella godettero de la loro rapina.
- ↑ L'edizione della gatta dice paniale: ma che vuol dire?