Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/439

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sile peculio ho trovata una nuova qualità de moneta senza conio e di falso metallo composta, la quale, per scambio de la tua perfettissima, ai miei maggiori bisogni convertita di presente te mando; e se di quella profitto alcuno non te ne segue, recivila pure per recognoscenza de la mia verso de te grandissima obbìigatione. Vale.


NARRAZIONE.


Poco tempo si fa che nella egregia e bellicosa città di Peruscia fu un nobile e strenuo armigero Braccesco, leggiadro e molto virtuoso e gagliardo, Virginio de' Baglioni nominato; il quale avendo un lungo tempo infelicemente amata una vaga e formosissima giovene de assai bona famiglia chiamata Eugenia, sempre de male in peggio crudelissima gli si era dimostrata. Ove accadde che avendosi Virginio avantaggiatamente bene in una notevole giostra adoperato, e di quella tra molti valorosi uomini avuto l’onore, fu cagione di rompere e spezzare ogni durezza dal freddo cuore della da lui amata Eugenia, e in maniera tale che non a parimente amarlo se dispose, ma le venne in tanta grazia che il suo novello amore in mille doppi l'antiquo e il moderno del suo Virginio avantaggiò; e questo con lieta apparenza e per discreto mezzo a lui fatto palese, avvenne quello che di coloro che si trovano le voglie conformi suole de continuo avvenire. Però che ancora che lei fosse donzella e da soi fratelli de grandissima guardia tenuta, pure el suo provvedimento bastò a tanto che con gran piacere di tutti doi donatoli el fiore di sua virginità, più tempi con felicità