Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/467

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piacere il ricevesse, alla schiavonesca fornio il suo lavoro, e al suo missere ritornato disse: Io non ho possuto veder lo volto di colei, ma secondo l'altro ciò vi dico che me ha parso star con mia moglie, però che una medesima carne e fiato pare che abbiano; e però non solo el desnar del pesce, ma el resto de quanto tengo sta al vostro comando. E sopra de ciò fatta mirabil festa, Antonio ne ritornò la giovene onde tolta l’avea, con tante piacevoli risa che aveano Marco de montone fatto becco retornanare, che non si posseano in piedi tenere: e refermato tra loro quanto era bisogno per godere, Antonio se ne venne a Marco che lieto a maraveglia l’aspettava: e in casa condottosi, Marco a la moglie se ne ritornò, la quale turbatissima de sua lunga dimora mostrandose, non la possette per quella notte repacificare. Venuto il primiero Sabato, Marco in casa di Antonio ordinò lo onorevole disnare del pesce; al che Antonio per non avere tanta giocondità senza compagni, chiamati più soi amici e dell’inganno fattili consapevoli, con loro insieme se godettero dell’apprestato a spese di Marco disnare. I quali nella cena stando con nove maniere de piacevolezze motteggiando, ognuno da per sé e tutti insieme dissero e buttarono al povero Marco tanti motti e tanto chiari che se lui fosse stato un legno li avrebbe intesi: e ancora che ad Antonio dispiacesse, e tutto se avesse andato struggendo e con parole e con atti di fargli tacere, erano coloro sì dalla piacevolezza del fatto riscaldati che el doge non gli avrìa posto silenzio. El che Antonio cognoscendo Marco de mal talento ripieno verso la moglie, per avere el fatto ottimamente inteso, mandò