Pagina:Il Novellino di Masuccio Salernitano.djvu/471

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avvenne che una giovene de nobile parentato e assai bella se innamorò ardentissimamente de questo Joanni, e non volendosi de niuna persona fidare, più tempi con grieve pena tale passione sostenne; nondimeno con gli tempi lei medesima con certe vie mostratele da amore gli fè intendere da lei essere unicamente amato: el che da Joanni cognosciuto, come a prudente deliberò come prima potesse e a la donna e a sé medesimo interamente satisfare, tenendosi tra tanti soi infortunii felicissimo per lo essere da tal damigella tanto amato. Dove a tanto bastò il provedimento de tutti doi che per via quasi impossibile se retrovorno insieme, e al loro desiderio diero intero e piacevole compimento: e come che in tale felicità poco tempo dimorassero, pur menavano la cosa con tanto discreto ordine che de loro furtivo amore niuno se ne accorse giammai. E benché lo essere insieme per loro discreta maniera rade volte li fosse interdetto, nondimeno o da soperchio amore o da cattivo augurio causato, sempre al departire l’uno il volto e ’l petto dell’altro de calde lacryme bagnava. Ora avvenne che il povero Joanni con poco piacere de la donna e meno suo fu costretto da soi maestri andare con certo cargo con uno navilio a Genoa; e da la donna tolto ultimo commiato entrò al suo camino; el quale essendo non molto de lungi da Ponza, la matina in sul fare del dì stando el navilio in calma fu assaltato combattuto e preso da certe fuste de Mori, e toltene quelle robe che de portarle loro era concesso con li pregioni insieme, affondato il legno, con l’altre prede fatte in Barbaria se ne retornorno, e tra gli altri miseri cattivi fu il disventurato Joanni per schiavo